Aristide Wine Blog

Marzo 2024

Imbottigliare la libertà liquida

Giampiero Nadali

“Da oggi non siamo più le ragazze Benazzoli, da oggi andiamo a imbottigliare la nostra libertà liquida”.

Così parla Giulia Benazzoli, aprendo un incontro-evento organizzato con la sorella Claudia presso la cantina che porta il loro cognome, collocata nei pressi di Pastrengo, sulle prime dolci sinuosità collinari che contengono il Lago di Garda sul suo versante orientale. Da qui si scorge non solo l’ampio vigneto che la circonda (parte di una proprietà di 28 ettari), ma allungando la vista verso Est si può vedere l’altra loro presenza importante sul margine occidentale della Valpolicella, dove in località Monte le Benazzoli lavorano circa due ettari di vigneto di Corvina, Rondinella e Molinara per realizzare Amarone, Ripasso e Valpolicella Superiore. Le stesse uve che tornando sul lago danno il loro contributo alla categoria del Bardolino DOC.

L’occasione ha visto Claudia e Giulia Benazzoli presentare il TRENTO DOC Riserva 2019 Benazzoli Fulvio dosaggio zero, un metodo classico che segna il debutto della cantina nel mondo delle bollicine trentine.

Un vino che ha una sua storia: infatti, la vicenda dei Benazzoli ha inizio nel piccolo borgo trentino di Serravalle all’Adige, dove tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, Onorio e il figlio Vittorio Benazzoli iniziano a coltivare alcuni ettari di vigneto. Partendo da quelle origini, le sorelle imprenditrici oggi alla guida dell’azienda portano a termine il lavoro meticoloso avviato dal padre Fulvio. La sua volontà era un “ritorno a casa”, dando vita così ad un metodo classico essenziale, fedele espressione delle sue origini. Con la presentazione di questa prima annata le sorelle Benazzoli sottolineano l’impegno a mantenere viva la tradizione vinicola di famiglia, celebrando il forte legame con le loro origini.

Il vino, degustato formalmente e in seguito assaggiato in “modalità aperitivo” e poi a tavola con le portate realizzate per l’occasione, è davvero ben riuscito, esprime un bel carattere e unicità che lo iscrive nel club esclusivo degli spumanti di montagna artigianali come quelli – per restare in Trentino – prodotti in Val di Cembra o come l’affettuoso ricordo del mitico “823” di Maso Michei, in Valle di Ronchi, nei pressi di Ala di Trento.

Ma non distraetevi: qui il carattere predominante non è tanto quello del vino ma di queste due persone che lo pensano, lo fanno e lo vendono. Probabilmente, potete aspettarvi altre interessanti anticipazioni e proposte da parte di Chiara e Giulia Benazzoli, rappresentanti di valore di una realtà vitivinicola come quella del Bardolino, sempre di più caratterizzata da giovani donne e uomini, dinamici imprenditori in grado di affrontare i mercati e imporre visioni interessanti e nuove, soprattutto nel rapporto con il vero cliente del vino, ovvero il consumatore finale.

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A seguire e per completezza, il testo del comunicato stampa rilasciato per l’occasione:

Benazzoli: una storia di famiglia

La storia di Benazzoli ha inizio nel piccolo borgo trentino di Serravalle all’Adige dove tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, Onorio e il figlio Vittorio Benazzoli iniziano a coltivare alcuni ettari di vigneto. Qui si pongono le basi per una passione viticola che Vittorio tramanda poi al figlio Fulvio, insieme a valori di profonda responsabilità e amore per il proprio territorio. Fulvio cresce proprio con questo attaccamento per la terra e per il vino, che lo portano a diplomarsi come enologo presso l’Istituto agrario di San Michele all’Adige.

Negli anni ’70, padre e figlio, spinti da una forte intuizione imprenditoriale e dalla voglia di approcciarsi a nuovi stili, guardano con interesse ai territori della Valpolicella e del lago di Garda, dove acquistano i primi vigneti e continuano a migliorarsi nelle tecniche enologiche.

La famiglia di Fulvio, che nel frattempo è diventato padre di Claudia (nata nel 1983) e Giulia (nel 1988), si trasferisce in provincia di Verona a fine degli anni ’90 e si stabilisce a Pastrengo, tra le incantevoli colline della Valpolicella e le sponde del lago di Garda. Qui Claudia e Giulia, quarta generazione, crescono insieme all’azienda affiancando fin dall’adolescenza il padre, dando vita nel 2009 alla loro linea di imbottigliato dal marchio Benazzoli. Dopo la prematura scomparsa di Fulvio, oggi Claudia e Giulia continuano l’importante eredità del padre, rimanendo alla guida dell’azienda.

Claudia e Giulia Benazzoli

Claudia e Giulia Benazzoli fanno parte della nuova generazione di viticoltori e viticoltrici che credono profondamente nel loro territorio e vogliono raccontarlo al meglio attraverso il vino, con uno sguardo al futuro ma con radici ben salde nella storia della famiglia e nella terra natale.

Il legame con le origini trentine, dove risiede ancora gran parte della famiglia Benazzoli, è un’attrazione magnetica che segna la produzione dell’azienda. Il “senso del fare” – inteso come l’armoniosa unione di dedizione, condivisione ed essenzialità – sintetizza la filosofia di Claudia e Giulia, che vedono in ogni vino la sfida di migliorarsi di anno in anno, fidandosi delle proprie intuizioni, con il cuore nella terra e gli occhi puntati al futuro. Ogni etichetta di Benazzoli diventa così identità, espressione, libertà liquida.

Claudia e Giulia Benazzoli, sorelle imprenditrici, si completano perfettamente all’interno dell’azienda. Giulia si occupa dell’intero ciclo produttivo dei vigneti, dalla cura dell’impianto alla vendemmia, oltre che dello sviluppo della rete commerciale, mentre Claudia segue le successive fasi di cantina, dalla vinificazione all’imbottigliamento, a cui affianca il lavoro della comunicazione dell’azienda. Lavorano in piena sinergia anche per lo sviluppo dell’immagine Benazzoli, a cui hanno dato un’identità essenziale, immediata e sincera, che ben rispecchia i loro vini. Grazie anche alla collaborazione con il visual designer Stefano Torregrossa, hanno sviluppato un progetto che enfatizza l’importanza di un linguaggio innovativo e di un approccio artistico nel comunicare i valori di una nuova generazione di viticoltori. Una visione che celebra l’arte della viticoltura, la dedizione, la cura dei dettagli, la pazienza e l’ambizione, il tutto radicato in una realtà tangibile e genuina.

Trento DOC Riserva Benazzoli Fulvio Dosaggio Zero Metodo Classico | Prima annata di produzione 2019

Trento DOC Riserva Benazzoli Fulvio è il frutto di un lavoro meticoloso avviato da Fulvio Benazzoli. La sua volontà era un “ritorno a casa”: camminare nelle sue amate valli trentine, dove ci sono le radici della famiglia Benazzoli, per creare un metodo classico memorabile. La prima annata presentata è la 2019, con una permanenza sui lieviti di 40 mesi. Un vino definito da Claudia e Giulia saggio, elegante e indimenticabile.

Trento DOC Riserva Benazzoli Fulvio è un vino essenziale, espressione fedele del territorio trentino e della purezza dell’uva Chardonnay. Il colore è tenue e cristallino. Al naso si presenta inizialmente con note sapide e minerali, per poi evolversi in sentori di fiori di sambuco, mela gialla e fragranti note di croissant. In bocca la cremosità è avvolgente e si contrappone in maniera equilibrata alla naturale freschezza di questo vino. Il perlage fine e persistente dona ad ogni sorso pregio e eleganza. Un Trento DOC di classe e deciso.

Forbes

Novembre 2022

Two sisters help redefine Bardolino wines

Irene S. Levine | Contributor

Bardolino is a village on the shore of Lake Garda, in the province of Verona in northeast Italy. The same name is also used to describe the biodiverse wine appellation that stretches over the eastern shore of Lake Garda, Italy’s largest lake. In the past, Bardolino wines didn’t have a great reputation because winemakers tended to emphasize quantity, sometimes at the expense of quality. However, a new generation of winemakers is raising the bar for these regional Italian wines. They are coupling passion for the land and respect for tradition with thoroughly modern sensibilities and know-how. In 2018, it was recognized that there isn’t one singular Bardolino wine, per se, but three varietals based on the different subzones of the region: La Rocca, Montebaldo and Sommacampagna, that had been there historically. “In essence, each terroir has the best vines for its own growth,” says Angelo Peretti, a wine writer and consultant to the local wine consortium, Consorzio di Tutela Chiaretto e Bardolino. The most important grape variety in the Bardolino region is, of course, Corvina, which expresses itself in many different types of wines, based on its terroir.

Two pioneering female winemakers, sisters Claudia and Giulia Benazzoli, are part of this changing paradigm in Bardolino. They joined the family business, Benazzoli winery, 13 years ago, after completing studies in oenology and agronomy, respectively. When their father died, they took over the helm of the family business that was known for its light-bodied, Bardolino red wine and for Chiaretto, a dry rosé wine.

Forbes spoke to Claudia Benazzoli to find out more about the Bardolino wine region, her ambitions, and her travels:

Precisely where is the Benazzoli winery located? Our winery is located in Pastrengo, on the hills between Lake Garda and the Adige River. The grape growing area surrounding the lake comprises four circles of hills, each with different soils and climates, and also distinctive identities and history. The subzone where our winery, Benazzoli, is located is characterized by the highest average temperatures and by the most rainfall within the Bardolino area. For this reason, cherries and black pepper are the predominant aromas in our wines.

What types of wines does Benazzoli produce? We have vineyards in two different wine regions: Bardolino and Valpolicella. Since we took over the winery, we have greatly expanded our portfolio. We produce whites, rosés, and red wines: Pinot grigio, Rosato spumante, Chiaretto di Bardolino, Bardolino, 100% Corvina, Valpolicella Superiore, Valpolicella Ripasso and Amarone Classico della Valpolicella. We bottle about 70,000 bottles per year, about 70 percent of which is exported. Our main export markets are in the U.S., Canada and Australia.

What was it like to transition from a male to a female dominated winery? At the beginning of our “adventure,” we faced two types of prejudice: gender and age. Because we were women, some people thought we were incapable of properly leading a successful business. Because we were young, others considered us inexperienced and unprepared. Our dad only passed away recently. But during his lifetime, he provided us with the skills, expertise and self-esteem that would be essential for our work, as well as the passion and pride for what we do. Being honest, it’s not easy, but we are learning how to ignore negative and useless criticism. I believe our work and products speak for themselves.

Your eye-catching labels stand apart from others on a shelf. Can you explain their genesis? Even the terms and language of wine has traditionally been masculine. But behind every great man—and the grapes, the vineyard, the land and the harvest—there has always been a great woman. So we decided to tell the Benazzoli story in a new, feminine language. We don’t talk about “pink” wines, use italic characters, or depend on gender stereotypes. Instead we talk about “Wine Made By Women,” a new language that describes wines that know how to be strong, kind, feminine, sensual and passionate. Our wine labels were designed by a friend who is a tattoo artist [Our wine labels were designed by a graphic designer called Stefano Torregrossa and the illustration was made by an illustrator], part of a project called Sogni di Donna (women’s dreams). The women portrayed on the bottles have names, their own character and style, and an exquisite, very personal taste. Each of them describes different aspects of the Benazzoli women and their wines.

Although sisters, you and Giulia have different personalities. How, how has that influenced the division of labor? What are the challenges of sisters working together? This is how I would describe each of us: Claudia is tenacious, headstrong, and thoughtful. Giulia is a dreamer, pragmatic, and passionate. We have two different personalities but both of us bring substance, independence and worth to our jobs as female wine growers. Sometimes it’s not easy as we both have strong characters, but we know that we are stronger together. Especially now that our father is no longer with us, we have consolidated our bond of sisterhood and we are always looking out for each other. We support each other: two heads, four hands and one big heart.

If wine tourists come to the Lake Garda region, what types of experiences can they expect? Lake Garda attracts thousands of tourists from all over the world every year. It is an ideal destination for visitors seeking tranquility, hospitality and culture. The Mediterranean climate makes it a place with perfect weather, warm in summer and mild in winter, thanks to the protection of the Alps from cold winds. The landscapes around the lake are very varied with mountains in the northern part, green hills in the south, beaches with rocks, sand or even grass, and crystal clear waters. On the shores of Lake Garda you can find countless historical sites—from ancient ruins to castles—villas, fortresses, caves. Everywhere you go, you will discover stunning scenery and views filled with vines, olive trees and lemon groves. Here at Benazzoli, we say that “wine is nothing without hospitality”. Our wine shop is a meeting place where experiences can be exchanged, because wine is not just any drink. It is best appreciated, tasted, and especially shared with others. We host daily tours and tastings throughout the year. And we also organize various events at the winery linked to the world of wine. Our Cene in Vigna (dinners in the vineyard), for example, are moments of conviviality, light-heartedness and joy, at which people are able to enjoy a nice glass of wine with friends in the shade of our vines. We also host private events.

What role does travel play in your own work? We travel to different countries to find new clients or to help our distributors in New York, Canada, and different European cities promote our wines. This is one of the most important parts of our job, as people love to know the person and the story behind a bottle of wine. While technology is very important, personal relationships are much more so. When we travel for pleasure, we go where our hearts take us. I (Claudia) have an unconditional love for Australia and nature. Just a few weeks ago I went on safari in South Africa – one of the most emotional experiences in my life. My sister, Giulia, loves South America and she will soon visit Argentina. She loves adventure travels and next year she’s going to go for a snowmobile tour in Lapland.

What are your thoughts about your future as winemakers and women? We see ourselves as part of a new generation of young winemakers who bring their personal way of being into this business of creating wines—a new and international way with solid foundations from our past, seeing the entire world as borderless yet not losing local family traditions. We hope to move our story forward in an innovative and sustainable way. Our grandfather and father taught us that being winegrowers means being respectful. Respect for traditions, for an authentic life punctuated by the rhythm of nature, which has the scent of hands accustomed to caress the branches. Respect for the territory, with its perfumes, its products and people. Now we do this job with the creativity and stubbornness of which only women are capable, in harmony with the natural elements. In harmony with the earth, the water, the vineyard, the light, and the grapes.

Note: This conversation has been lightly edited and condensed for clarity.

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ViniBuoni d’Italia 2022

Settembre 2022

TECLA Chiaretto 2021: il primo vino fatto esclusivamente con le nostre mani.

Questa etichetta è stata selezionata tra oltre 30mila campioni degustati, ricevendo la CORONA, massimo riconoscimento che la guida Vinibuoni d’Italia attribuisce ai vini d’eccellenza.

Oltre a questo importantissimo premio, anche la commissione parallela di “Oggi le corone le decido io” composta da giornalisti, operatori, sommelier e winelover, ha incoronato la nostra Tecla.

The Wine Hunter Awards

Agosto 2022

Excellence is an attitude.

Questa mattina abbiamo ricevuto un’importante notizia che ci rende fiere e orgogliose del nostro lavoro. Una notizia che ti fa capire che gli sforzi pian piano vengono ripagati.
E solo la costanza, il duro lavoro e la pazienza portano nel tempo a raggiungere grandi obiettivi.

The Wine Hunter Awards, il premio di eccellenza e alta qualità attribuito a vini che raggiungono un punteggio tra 90 e 92,99 punti su 100, ha premiato due dei nostri vini:

Valpolicella RIPASSO 2019
Hunter ROSSO

AMARONE CLASSICO della Valpolicella 2016
Hunter ROSSO

Vinous

Luglio 2022

Il nostro Chiaretto Tecla 2021 ha ottenuto un punteggio di 90/100 dal wine writer Eric Guido per conto di Vinous, una delle più autorevoli pubblicazioni enoiche al mondo creata da Antonio Galloni, celebre critico enologico americano.

Inutile dire che la soddisfazione è alle stelle, questa è stata la prima annata dove noi sorelle ci siamo messe in gioco senza una presenza importante, il nostro papà. Avanti tutta!